mercoledì 24 dicembre 2008

.Piccolo spazio pubblicità.

A Natale, il regalo giusto per lui:

[Puppa.jpg]

martedì 23 dicembre 2008

.La degna conclusione.

.Val Street Journal.

Resoconto di una quasi settimana devastante:

Giovedì ho avuto il tanto nominato e sospirato colloquio che, ovviamente, non è andata come pensavo: sono stata liquidata in dieci minuti netti. Uno parla di pubblicità, si aspetta un ambiente piuttosto in, gente con la puzza al naso, le scarpe di Prada e le burzette di Gucci; invece ti apre il doppiatore di Topo Gigio, con una felpona di pile blu e l'aria di chi all'una del pomeriggio si è appena alzato dal letto e non ha ancora bevuto il caffè. Va be', aggiungere alla lista dei centoun modi per sentirsi inadeguata: vestirsi decentemente per la prima volta dopo mesi e trovarsi fuori luogo.
Insomma, mi hanno detto di tornare a casa, studiare e ripresentarmi più preparata, oppure rendermi conto che l'ambiente non faceva per me e lasciare perdere del tutto.
Volevo rifiutare il voto, come all'università. Anche se io in un'università non ci ho mai messo piede, al di là del fatto che nel contesto non centrava niente. Va bene, studierò e ritenterò la scalata al trenta e lode. Ok, ventotto. Ok, dai, almeno la sufficienza.
Il resto del pomeriggio, devo dire, sarebbe trascorso anche abbastanza serenamente: un paio di caffè con un paio di amici, gironzolare, tornare a casa. La mia autostima ha avuto anche un piccolo moto verso l'alto, quando mi sono accorta che gli uomini si girano ancora a guardarmi: nonostante l'inesorabile abbruttimento di questi ultimi anni, qualcosa si salva ancora o almeno così pare. Non fosse stato per il tizio strano che sul treno mi ha fissata tra due sedili per tutto il viaggio di ritorno e mi ha poi seguita fino alla macchina, mi sarei quasi convinta che valesse la pena sfoggiare un po' della femminilità che tendo a reprimere. E va be'.

Venerdì è stato l'apice: l'editore mi ha chiamata per dirmi che sicuramente non mi pagherà fino agli inizi dell'anno, che non può darmi anticipi e che non sa nemmeno se riuscirà a saldarmi l'intero importo in un'unica rata (ricordiamo al gentile pubblico che stiamo parlando di BEN 250,00 euri, sì, duecentocinquanta, siore e siori). Sul momento ho deciso non solo di non consegnare il lavoro di dicembre, ma anche di non lavorare più del tutto, senza manco avvisare. Mi terrò come compenso il computer che mi hanno passato. E che vadano a farsi fottere, non mi vedono più.
Ditemi quello che volete: che sono autolesionista, che sono pazza, che devo stringere i denti e sopportare, che sono senza lavoro del tutto ormai. Cazzo, almeno la dignità voglio salvarla. Lavoro, mi faccio il culo e devo anche sentirmi trattare così? Elemosinare uno "stipendio" (davvero ridicolo usare questa parola per una cifra così infima) che merito, che sudo, che mi spetta e che comunque non mi permette di vivere. Basta, chiudo tutto e torno davvero a fare la cameriera. Posso dire di averci provato, magra consolazione. Evidentemente non era il mio destino. Non lì almeno.
Ma poteva forse limitarsi a questo la merDavigliosa giornata di venerdì? Certo che no!
La mia adorata Bambina Bionda per la quale, ormai lo sapete, impazzisco letteralmente, ha passato l'intero pomeriggio a scacciarmi sull'onda del "vattene", ferendomi fin quasi alle lacrime, considerando il mio stato. Povera cara, evidentemente si rendeva conto lei stessa di quando la ZiaVale avesse i nervi a fior di pelle e non le sono piaciuta: è abituata a una versione di me molto più solare.
In serata mi si è ripresentato sulla soglia il tizio per il quale tengo il cellulare spento da più di un mese e che si è convinto di essere l'uomo della mia vita. La sua invadenza rasenta la denuncia e la mia pazienza ormai si è esaurita, proprio come me.
Sempre in serata sono riuscita a litigare con due cari amici, ripeto due, perchè quando hai una giornata di merda non sia mai che combini un danno solo! Con uno, per fortuna e per intelligenza, mi sono riappacificata, l'altro sta scegliendo la via del silenzio. C'è chi mi dice con con la media del 50% non dovrei lamentarmi, ma io non posso certo ritenermi soddisfatta.

Sul fine settimana sorvolo: dico solo che alla fine non solo mi sono lasciata convincere a partecipare a una festa di Capodanno, ma mi sono anche offerta di preparare la mia famosa pasta fatta in casa per quindici persone con prole più il tiramisù. Ho detto tutto.

Ieri mi sono resa conto che saltare ad agosto il mio appuntamento annuale dall'analista per il transfert non è stata una grande idea e che dovrò risolvere al più presto, quantomeno per scaricare un po' di emozioni e complicazioni in eccesso.

Oggi, se non fosse stato per quel paio di buoni amici che per fortuna ho, non sarei nemmeno uscita di casa. Anzi, avrei finito la mia mezza bottiglia e mi sarei addormentata da qualche parte in corridoio, tra il bagno e la camera da letto.
Devo dire che è strano: siamo così diversi, eppure così uniti. Ancora non mi capacito di come possano volermi così bene, mi sento fortunata. Ho rischiato del mio e stavolta pare mi stia andando bene.

Inoltre, Natale si avvicina inesorabilmente e io, come ogni anno, divento irascibile. Anche quest'anno, ovviamente, in famiglia. Anche quest'anno, ovviamente, parenti ipocriti. Anche quest'anno, ovviamente, auguri inutili. E tu che speri solo sia vero che con l'anno nuovo sarà nuova anche la vita e che non sia il solito pacco.



.Un'ora prima.

...
M. - Non lo so, V., è che non la capisco più... a me sembra sincera, sono confuso...
V. - Ma, hai provato a chiederti se lei ti ama davvero o se ti vuole soltanto?
M. - E che differenza fa?
V. - C'è un abisso! O ti possiede o ti appartiene: in questo sta la differenza tra volere e amare.
M. - Cazzo.
V. - Eh, cazzo sì. Altrimenti vedi che succede? Che se ti ritiene una cosa in più da avere, prima o poi si annoia e ti piazza in bacheca. Ad esempio, nel mio caso lui mi amava come io volevo essere amata: dovevo capire fin da subito che era impossibile.
M.- Be', non esageriamo...
V. - Davvero, ci sono moltissimi modi di comprare una persona, di fingere di amare per ottenere ciò che si vuole. Ma prima o poi si smascherano da soli, si annoiano del ruolo che si sono costruiti e li vedi per quello che sono realmente. Finiscono per sottovalutare tutto e mettono i piedi in fallo. E tu finisci, come è successo a me, che ti si strappa il cuore e diventi una merda.
M. - Va be', ma in fondo in fondo si intuisce che non sei merda fin nel midollo...
V. - Sì, sono un tenero cuor di merda con morbido ripieno di sciorda!
M. - Dài, che scema!
V. - Merda, sì, ma così soffice e irresistibile che viene voglia di morderla, mmm...
...

lunedì 22 dicembre 2008

.Thinking about.

Ascoltando "Lasciati" dei Subsonica.


sabato 20 dicembre 2008

.Merda.


Quando sei troppo su di  giri, apri la bocca e ferisci un amico anche se non avresti mai voluto farlo in vita tua. E sai che non è da te.


.Mezz'ora dopo.


...
M. - E coi figli come la mettiamo?
V. - Non se ne parla proprio, cheri!
M. - Ma come? Proprio tu che sei Miss Istinto Materno?
V. - Eh, appunto, sono a posto così.
M. - Strano...
V. - Strano? Macchè! Ho più figli e nipoti acquisiti io che le case famiglia!
M. - Ahahahah, scema... secondo me fai male a dire così, credo che saresti un'ottima madre...
V. - O.O
M. - Almeno, per come ti conosco io, sì.
V. - Bevuto?
M. - No.
V. - Fumato?
M. - No.
V. - La tua ragazza è incinta?
M. - No. La pianti?
V. - No. La pianti tu?
M. - Sto solo cercando di farti riflettere, cosa praticamente impossibile, lo so.
V. - Guarda che io sono molto riflessiva, invece.
M. - Ahahaha, questa poi!
V. - Te lo dimostra il fatto che non ho assolutamente intenzione di avere dei figli, mentre prima invece sì. Prima sognavo di sposarmi prestissimo e riempire uno stadio di bambini.
M. - Sì, me lo ricordo... ed è un peccato che tu abbia cambiato idea, ripeto...
V. - Quelle come me non dovrebbero mai, mai avere dei figli. Io lo so ed eviterò senz'altro.
M. - Ma perchè?
V. - Cosa perchè?
M. - Perchè dici così?
V. - Perchè sarei una pessima madre, questo è certo.
M. - Questa tua fissazione poi, io non la capisco. Davvero mi fai rabbia: io ti ho vista, lo so quanto ami i bambini, ho visto come ti comporti con mio nipote e sei stupenda, saresti stupenda.
V. - Sì, vabbè, ok: grazie, sono una splendida zia. Può bastarmi.
M. - Perchè dici che saresti una pessima madre?
V. - Ma perchè tenti di convincermi ad ogni costo a procreare?
M. - Non mi stai rispondendo.
V. - Vuoi avere dei figli con me? Non ho mica capito...
M. - Non evitare di rispodermi, almeno spiegati.
V. - Conosci qualcuno che vuole ingravidarmi? Spiegami tu, scusa...
M. - Guarda, con me è inutile che fai quella aggressiva, ti conosco.
V. - Quella aggressiva sono sempre io.
M. - Allora?
V. - Allora che?
M. - Perchè dici che saresti una pessima madre?
V. - Perchè sarei sincera.
M. - E ti pare una cosa grave o brutta?
V. - Direi terribile!
M. - Io non direi proprio, anzi...
V. - Il fatto poi è che io non ci credo.
M. - A cosa?
V. - A questo, mondo, a cosa secondo te? Con che coraggio metti al mondo un figlio al giorno d'oggi? Come puoi sacrificare la vita dei tuoi stessi figli a un mondo così? Ma ti sei guardato intorno recentemente?
M. - Allora è questo, hai paura non è una questione di sincerità.
V. - Io non ho paura, io sono proprio terrorizzata. E' molto diverso. E poi ha molto a che fare con la sincerità, invece.
M. - E in che modo, scusa? Cioè, in che senso? Non capisco...
V. - Un giorno i miei figli mi guarderanno e mi diranno: "Mamma, perchè cazzo ci hai fatto nascere? Questo mondo è una vera merda, soffriamo e i nostri simili ci azzannano e si azzannano tra loro. Sei una sporca egoista, ci hai messo al mondo per dare un senso alla tua vita, per avere un amore ancora più grande e infinito, perchè quello di papà non ti bastava, e hai sacrificato le nostre vite a tutto questo". E io non potrò dire altro che "E' vero". E mi odieranno per questo e avranno ragione. E io poi li crescerei senza mentirgli. Per loro non ci sarebbe Gesù nè Babbo Natale, non ci sarebbero cicogne nè angeli. Capisci cosa intendo? Avrei i bambini più realisti e infelici del mondo, iscriverei alle elementari i primi seienni nichilisti di sempre.
M. - Ma questo non è vero! Lo sai che non è così e che non lo faresti. E non dire il contrario, tanto io ho le prove: tu inventi favole e racconti storie, i bambini pendono dalle tue labbra, sei capace di farti ascoltare e ubbidire. Sei stata la prima estranea con cui S. ha deciso di fare la nanna... questo significa molto, lo sai. I bambini difficilmente sbagliano, sentono molto le cose...
V. - Sì, alcuni sentono freddo e vedono la gente morta...
M. - Dai, smettila di fare la scema.
V. - Non posso, io sono scema davvero.
M. - Sì che lo sei.
V. - Finalmente mi dai ragione su qualcosa.
M. - Ripensaci.
V. - M.?
M. - Sì?
V. - Vuoi sposarmi?
M. - Vaffanculo.
V. - Sapevo di poter contare su di te!
...



(V. ovviamente sta per Valentina, M. per machecazzovenefotteèn'amicomio)

venerdì 19 dicembre 2008

.Emochecazzè.

E' proprio ora di finirla. Smettete di dirmi che sono drastica, che sono nevrotica e che sono psicopatica. Sono tutte cose vere e sono tutte cose che so. Il prossimo che viene a dirmi che nella vita bisogna scendere a compromessi, lo fucilo! Alla schiena, faccia al muro!
Chi mi conosce, sa come sono. Agli altri sputasentenze e arroganti non concedo nemmeno di intravedere la mia faccia.
Scendere a compromessi: puah! Ci sputo sopra. Non esiste.
Per la maggior parte della mia vita sono stata una persona tranquilla, pacifica, silenziosa. Una figlia ubbidiente, una studentessa modello, una brava nipote, un'attenta credente, un'amica fedele, una compagna comprensiva. Sono stata accomodante, sono stata intelligente, mi sono trattenuta. Mi sono contenuta nelle azioni e nei pensieri, ho fatto la cosa giusta anche quando era difficile, ho sempre evitato di creare problemi. Sono scesa anch'io a compromessi, sempre.
Ora basta. Basta, non esiste più una cosa del genere, la rinnego e la rifuggo. Le vie di mezzo, io, le ho sempre odiate. Ma mi ci ero adattata. Ora no, non più. Non serve e non basta. La buona creanza non mi ha mai ripagata e ho capito una cosa fondamentale: non avrò una seconda possibilità per esprimere me stessa e dire esattamente ciò che penso, fare esattamente ciò che sento.
I compromessi sono dannose perdite di tempo. Siamo quello che ricordiamo. Non voglio dei ricordi adattati alle situazioni, ritagliati in base a una via di mezzo. Mi fa orrore, orrore chi si reprime e trattiene, chi sgrana gli occhi e mi chiede "ma hai davvero detto così? hai davvero fatto cosà?". La risposta è sempre sì, cazzo. E' sempre Sì! Io non mi atteggio, non fingo, non faccio la splendida. Io sono splendida. Esticazzi all'arroganza, una botta di autostima ogni tanto ci vuole.
Non ho più intenzione di essere paziente, di aspettare. Cosa dovrei aspettare poi? Di finire sottoterra, di essere morta? La vita non scende a compromessi: quando è finita, non si chiede se era il momento giusto. Pensateci su, miei cari, e vedete voi se davvero sono io che esagero o se invece siete voi dei poveri repressi addomesticati alla mediocrità.
Io sono viva e in quanto tale ho diritto di esprimermi e ribellarmi. Voi vegetate pure, non mi riguardate più. Continuate ad adattarvi alle situazioni scomode, continuate a negarvi pulsioni e passioni positive, continuate ad allontanare ciò che sapete per certo può darvi la felicità. Continuate pure, procedete senza di me, anticipatemi, battetemi. Sarò io a vincere.
La felicità spaventa, conigli, vero? E' così rischiosa, è così pericoloso averla. Avere la felicità significa poterla perdere. La merda, invece, non delude mai. La merda, se peggiora, ha dalla sua il fatto di fare già schifo: come sorprendersi? Come restare di sasso? Con quale coraggio lamentarsi?
Mi dispiace per voi uomini che vi fate incastrare e per le vostre donne dalla fica di gomma; mi dispiace vedere lo spreco che fate di voi stessi, del modo in cui riuscite comunque a inseguire la vostra infelicità accampando mille giustificazioni; mi dispiace il modo in cui il "dovere" vi chiama, spesso al telefono. E credetemi, davvero, la mia non è compassione nè ipercritica. Il mio è dolore e amarezza profonda e dispiacere puro.
Quante cose vi state negando per inseguire un clichè? Non sapete forse che la vita è solo una lunga serie di esperienze? Esperienze su esperienze, che si ammucchiano, si accumulano, che si susseguono l'una all'altra, iniziano e finiscono senza tregua, senza possibilità di evitarlo. L'eternità non è parte della vita umana. Siamo effimeri in tutto, ogni cosa in noi, ogni azione, tutto quello che viviamo, ogni emozione ha un principio e una conclusione.
Una conclusione.



martedì 16 dicembre 2008

.Val Street Journal.

Domenica la mia padrona di casa mi ha lasciato sulla finestra della cucina il regalo di Natale. Io, ovviamente, l'ho già aperto: è un romanzo giallo, con dedica dell'autore per giunta. Accidenti, non ho avuto nemmeno la possibilità di dirle che non mi piace e voglio un mese di affitto in abbuono...

In compenso, sabato pomeriggio sono stata rapita con l'inganno. Con la classica frase "dai, andiamo a farci un giro che è una vita che non esci" sono stata portata alla Coop. Meraviglioso. Io, Antonella e la Bambina Bionda. Ora, non so se vi sia mai capitato di girare sotto Natale e di sabato pomeriggio in un supermercato: marmocchi ovunque, allegre famigliole, single in cerca di carrelli mezzi vuoti occupati solo da cibo monoporzionato. Praticamente l'inferno. D'altronde si sa: la coop sei tu.
C'era folla, ressa e pressa, ma alla quinta volta che un tizio, di cui non descriverò le fattezze per non turbare la vostra sensibilità, mi è venuto addosso dicendo "scusa" con un sorriso da televendita, ho chiesto alla mia amica cosa avesse la gente lì. In risposta due occhi sbrilluccicosi e un sorrisetto malizioso:
- Ci sta provando.
- No, questo è rincoglionito, non sa camminare, è la quinta volta che mi viene addosso.
- No, Vale: ci sta provando con te.
- Eh? - occhi sbarrati, voce da totana. 
- Essì, non sai che oggi si broccola al supermercato e ai semafori?
- Lella... mi hai portata alla coop per broccolare?!
- Essì - risatina.
- Ma sei scema? Sei sposata, hai una bambina (bionda)!
- Eh, ma mica per me...
Shock.
- Sì, sei scema: dammi la bambina, la tengo io come deterrente.
Lo so, non è bello sfruttare i bambini, ma dovevo pur tutelarmi. E nonostante la pupa sono stata comunque tamponata al banco dei salumi, al banco frigo e nella sezione biancheria per la casa. Staminchia. "Scusa"... sì, scusa un cazzo! Scusa, puoi controllarti il tasso ormonale? Scusa, puoi tenere a freno il simpatico animaletto che ti abita i calzoni? Scusa, puoi piantarla di sorridere come se fossi in overdose? Scusa, ma non vedi che ho una cazzo di bambina in braccio!?
Esterno, notte, traffico assurdo, coda al semaforo.
- Dai, LaVale, questo qui di fianco a noi ha una bella macchina sportiva, prova a vedere com'è...
- Ancora!?
- Sìsì, dai, io da qui non vedo niente...
- Nemmeno io, il finestrino della smart è tutto appannato, per fortuna.
Cvssssss... bastarda, ha abbassato il vetro.
- Sei fuori come un citofono! Cosa gli dico? - tono flirtereccio da idiota - "Ciao, la bambina non è mia..." oppure "La mia amica qui è sposata, io sono single..."
- Eh, perchè no?
- Ma per favore! Tira su il vetro.
- No, tanto non lo fai...
- Tira su il vetro, guarda che lo faccio...
- No che non lo fai...
- Lo faccio davvero, non me ne frega niente che ho in braccio tua figlia...
- No che non lo fai...
...
- Ciao, come ti chiami? La bambina non è mia...
E vabbè, siamo passate col rosso.

In tutto ciò mi è tornata l'insonnia, ma solo perchè sono in piena fase creativa. Ho cambiato idea: non scriverò più cose come "Aspettando Godé", quelli sono tempi andati. Ora il progetto è più ambizioso, muahahah...
Ve ne parlerò tra qualche ora.

E in tutto questo, sono giorni e giorni che ho in testa una strofa de "Il Ballo di San Vito" (canzone di Vinicio Capossela, per chi non la conoscesse):
"...Il cerusico ci ha gli occhi ribaltati
il curato non se ne cura
il ragioniere non ragiona
Santo Paolo non perdona..."

Ma che ne so io.


{“Morire, non foss'altro che per fregare l'insonnia”, G. Bufalino }

sabato 13 dicembre 2008

.Eureka.


La mia padrona di casa mi ha appena detto che ha un regalo di Natale per me. Se non mi piacerà, le chiederò in cambio di abbonarmi un mese di affitto. E non mi piacerà.




venerdì 12 dicembre 2008

.La perla di saggezza 3.


La merda non ti avvisa mica, la merda arriva e basta.
Ti coglie di sorpresa, la bastarda.
Hai mai sentito una merda urlare
"Ehi, non mi pestare!"
prima di ritrovartela sotto la scarpa?



.RIP.


Bettie Page
Nashville, 22/04/1923 - Los Angeles 12/12/2008


.A volte ritornano.


Stamattina sono inciampata in un mio ex*, proprio fisicamente intendo. No, non l'ho incontrato per strada, sono andata a sbattere contro la scatola che contiene tutte le sue cose. Sono pure caduta e ho rovesciato l'intero contenuto per tutta la camera da letto. E mentre sistemavo foto, lettere, anelli (essì, pure) e ricordini vari, mi sono resa conto che quest'anno Mauro compirà trent'anni. Trent'anni, cazzo. Mi sembra ieri che lo lasciavo e ne aveva ventitre. 
Poi ho fatto un attimo mente locale: Mauro che compie trent'anni, Giuseppe che ne ha compiuti quaranta e Alessandro che ne avrebbe compiuti trentatre... 
Dove sono gli uomini che ho amato, come stanno? Sono gli stessi che ho conosciuto, sono cambiati? Che ne è stato delle loro vite e dei loro progetti? Ce l'avranno fatta? Saranno felici, si saranno sposati? Chissà se sono diventati padri...
Nella mia mente sono rimasti immobili, proprio come fotografie. Quando penso a loro sono sempe gli stessi, li vedo sempre uguali: sorridono, gli occhi che brillano e stanno bene. Mi piacerebbe sapere che stanno ancora così o addirittura meglio.




*che parola di mmerda, ma chi l'ha inventata?

mercoledì 10 dicembre 2008

.BLAblaBLA di LuieLei.


...
Quanto gli era mancato! Gli era davvero mancato tutto questo, così genuino e spontaneo. Rise di gusto e non riuscì a trattenersi:
- Oddio, quanto mi piaci!
Lui si fece improvvisamente serio in volto, grave, come se lei avesse detto qualcosa di proibito. C'era voluto tempo per ritrovare quella confidenza cristallina e spensierata, dopo l'intimità passata. Lei non potè evitare di accorgersene e cercò di mitigare l'atmosfera, fattasi improvvisamente spessa e pesante, con mezzo sorriso colpevole e qualche parola:
- Be', non è mai stato un mistero, in fondo...
La osservò con una domanda dolorosa negli iridi e disse:
- Credevo ti fosse passata, sono mesi ormai...
- Mi sei piaciuto subito - l'interruppe lei vagamente piccata, come se si ritrovasse a spiegargli qualcosa di fin troppo ovvio, di assorbito, conosciuto - non c'è niente da fare: mi piaci da sempre e credo che mi piacerai sempre.
- Ma siamo anche stati lontani, ti ho tenuta distante perchè... io non ti ho incentivato... - discorso infranto.
Sorrise amara:
- Quello che non hai mai capito di me è che a me piace quello che sei, non quello che mi dai. A questo, nè io nè te potremo mai porre rimedio.
Occhi bassi. Silenzio. Buio. Sipario.
...




(State pronti, Brando sta arrivando...)

.La perla di saggezza 2.


Io non ho aspettative su di te, solo desideri.
 Perchè le aspettative esigono di essere rispettate,
i desideri solo di essere espressi.

.Get ready.


This Christmas (too), he will be back to his beloved sheeps.




.La Perla di Saggezza.


Quando le persone si imbarazzano a toccarsi,
o desiderano farlo o desiderano rifarlo.

martedì 9 dicembre 2008

.Arma Natale.

*_*  The Jackal: orgasmo multiplo.  *_*

lunedì 8 dicembre 2008

.L'ennesima vittima di Zompa.

Dedicato a te, uomo che "una ne pensa e cento ne fa", nel senso che dici di pensare una femmina sola, ma te ne chiavi almeno cento. A te, uomo che "io la amo ma lei mi ha tradito" e nell'arco dello stesso mese sei stato capace di presentarla ai tuoi e poi rotolarti per una giornata intera sul materasso con un'emerita sconosciuta (vabbè, ma un po' te lo meriti a sto punto, no?). E a te, Gaglioffo, che io ti conosco e proprio non te lo meritavi. Ti abbraccio sorellamente, ordiremo la nostra vendetta, non temere.


.Ho cambiato idea.

Nel post precedente ho nominato Paz e, presa da un moto di malinconia, sono andata a cercarlo come non facevo da tempo. Per Pazienza, insieme con Manara e Crepax, ho fin da bambina una passione particolare, intima. Paolo me ne parlava spesso, lui che l'aveva conosciuto, quando vivevamo insieme. Dopo aver rotto la convivenza, io ho rotto anche un po' con Andrea, senza un motivo apparente. E, mentre spulciavo in tutte quelle pagine internet, mentre scorrevo in mezzo a tutte quelle immagini, parole, video, mi è tornata in mente una sua frase con cui non sono mai stata d'accordo:

"Amore è tutto ciò che si può ancora tradire".

E sono scoppiata a ridere, perchè l'ho finalmente capita. Le avevo sempre attribuito l'accezione negativa che in apparenza ha, limitandone il senso più profondo e neanche tanto nascosto. Amore è tutto ciò che non abbiamo ancora tradito.
Ho cambiato punto di vista e ho scoperto che è bellissimo.


.Penthotal.

No, non il personaggio di Paz, per quanto mi piaccia.
Sono tre o quattro notti che dormo sul divano. Avete letto bene: DORMO. Vestita, nuda, in pigiama o in tuta, dopo la tisana, a stomaco vuoto, dopo latte&biscotti, con la coperta di pile, senza coperta, coi calzettoni, a piedi nudi, seduta, senza cuscino, a pancia in giù, da sola, con il gatto, con il cane, con il gatto e il cane, senza mani.
Riesco a dormire in tutti questi modi e anche molti di più, incredibile. E non ho nemmeno bisogno di aprire la parte letto (sì, ho un divano letto, ma ci dormo sopra solo nel suo stato di divano).
Credo di aver scoperto perchè non riuscivo a dormire: il letto, da sola, non mi piace. Proprio no. Le ho tentate tutte, ma non c'è stato niente da fare. A parte i classici dormire di traverso, a testa in giù e passare da un cuscino a zero, poi a mille, poi di nuovo a uno, avevo provato, tra altri mille escamotage:
1- Prendere possesso del letto con violenza, ovvero dormire al centro in posizione tipo stella marina (a pelle d'orso per i cultori del panciasotto).
2- Avvinghiarsi al cuscino che manco i naufraghi in mare aperto.
3- Cuscino di traverso nell'altra metà stile "posto occupato da torace fittizio".
4- Cuscino di traverso nell'altra metà stile "posto occupato da torace fittizio" più mega cuscinone di piume a cui abbracciarsi (così, a sfregio).
5- Provati i più svariati tipi di coperte morbide stile "orgasmo simultaneo delle dita di mani e piedi".
6- Provate tisane, sonniferi, palliativi di varia natura (selfsex compreso).
7- Alla disperata sono state tentate anche la preghierine della buonanotte (sic!).
8- Non parlatemi di contare pecore: vi ricordo la recente incursione di Elsa nella mia vita, è sufficiente.
9- Training autogeno.
10- Rannicchiamento tattico stile "feto reticente".
11- Lettura forzata di saggi e testi simili.

E taaanti altri. Che comunque non hanno funzionato. Alla fine mi sono ritrovata con una metà del letto invasa da qualunque cosa: cuscini, vestiti, libri, quaderni, penne, tele, pennelli, matite e persino una chitarra, che pure non so suonare (tranquillo, Marco: è sana e salva). L'altra metà, quella in cui avrei dovuto dormire io, ospitava me e la mia espressione da barbagianni insonne.
Fortuna che ho riscoperto il divano...



domenica 7 dicembre 2008

.Casa Nuova.

Da oggi si trasloca in questo nuovo spazio, più comodo e gestibile. La casa vecchia resterà comunque aperta, per i nostalgici e per chiunque abbia voglia di curiosare...

Si riparte!