sabato 3 ottobre 2009

.Succede che.

Succede che ieri sera, mentre torno da casa di amici, dopo aver fatto trenta minuti di macchina, a 500 metri da casa, con l'assicurazione scaduta dal 28, a momenti investo un ragazzino in motorino. E non è per l'assicurazione. Non è nemmeno per i trenta minuti di macchina e neppure per l'ora tarda o per il fatto che non avrei dormito per tutta la notte.
E' che questo puntino rosso luminoso, questo stop nascosto dalla seicento che mi stava davanti, ha frenato bruscamente per far passare la macchina che gli stava dietro e poi, con altrettanta nonchalance, ha sterzato verso sinistra fermandosi giusto in mezzo alla corsia.
Ora, è risaputo che io in macchina ho il piede "pesante", va bene. E anche che dovrei rifare i freni, che quando schiaccio il pedale partono certi fischi che manco allo stadio. Però, minchia, in mezzo alla corsia!
Mi ha sgranato questi due occhioni da cerbiatto impaurito, che coi fari che gli ho piazzato in faccia sembravano enormi, l'ho maledetto con un porcodio scandito bene, che purtroppo si è infranto contro il finestrino chiuso della macchina (che qua fa già freddo la sera, oh) e ho notato che aveva la pelle proprio da bebè: non un filo di barba, liscia, non una rughettina, forse qualche brufolo ma niente di più. Eh, il cazzo, mica ho avuto il tempo di tirare fuori la mia anima da estetista in quel frangente.
Un ragazzino. Spaventato a morte. A momenti lo ammazzo, non ci posso pensare. Nel senso, anche dopo averlo evitato, lo volevo proprio ammazzare con le mie mani. E il cielo ha voluto che avessi i riflessi pronti nonostante la giornatina che avevo passato e che non avessi bevuto nemmeno una goccia di alcoooool.
E' sparito nella notte, ingoiato da una stradina laterale. Poteva essere mio cugino piccolo, mio fratello minore, il figlio di una delle mie amiche. Sono tornata a casa con le interiora sottosopra. Non è la prima volta che mi capita di rischiare un incidente, magari con qualche ciclista spompo o qualche pedone depresso che tenta il suicidio nei giorni feriali. Ma non mi era mai capitato con una personcina così giovane: tutto un altro, pessimo effetto. Sono arrivata a casa e mi sono dovuta lavare la faccia due o tre volte, tenere i polsi sotto l'acqua gelata, avevo anche un po' di nausea.
Mi sono fatta una tisana calda, ho acceso la TV, ma ho tenuto il volume al minimo. Stato catatonico. Mi sono ripresa solo quando sullo schermo sono apparsi Petrosyan e Askerov. A proposito: bel match. C'è stato un frangente in cui ho provato tim0re, ho pensato: è un buon incassatore, lo sta sfiancando, tra poco lo abbatte. Invece no, è andato giù di schianto. Bel match. Mi ha fatto venire nostalgia del mio allenatore, il mio Maestro, mi ha fatto venire nostalgia del combattimento.
- Convinciti che non senti alcun dolore, è solo psicologico, è solo paura di perdere: rispetta il tuo avversario e combatti senza paura, avrai già vinto.
Il mio Maestro! T_T ...mi manca, Dio quanto mi manca il mio sport!
- Tieni la guardia alta, porta bene quei colpi! Vuoi romperti i polsi? Devi caricare i colpi con tutta la spalla, con tutto il corpo! Cos'era quello? Vuoi spezzarti una caviglia? Inclina il bacino, non cadi! E se cadi ti fai meno male che a prenderle!
Dovevo scendere dalla macchina, levargli il casco e prenderlo a ceffoni.
- Ti sei spaventato, sì? Non abbastanza: mo ti faccio conoscere la paura, vieni un po' qui! Che la prossima volta che fai tardi per limonare dieci minuti in più con la tua patanella di turno, io t'aspetto per vedere se con sto cazzo di motorino vai a passo d'uomo, e' capì? Strunz!
Mammamia, i capelli bianchi mi ha fatto venire. Ho perso dieci anni di vita in un soffio. Che qui già si galoppa verso l'adultità spinta, mica cazzabubbole. Sìsì, qui si invecchia a vista d'occhio, altro che no. Mo mi voglio pure mettere a fare la morale agli adolescemi. Oltre a criticarli quando mi trovo con quella cara amica mia e ci pigliamo il tè coi biscotti come due vecchiette, parliamo male delle nuove generazioni "che noi almeno ci siam salvati, non eravamo mica così!" e sgraniamo gli occhi di fronte alle vetrine dei negozi "ggiovani&trendi". E poi qua la gente inizia a invitarci ai matrimoni, ma com'è? Bomboniere di battesimi che affollano le mensole, mah!
Sta a vedere che qua, niente niente, poi s'aspettano qualcosa anche da noi? Sta a vedere che mo quel nostro amico libertino, tomotomo cacchiocacchio, va a convivere pure lui e mette la testa a posto? Sta a vedere che qui, zittizitti, quando si sale in ascensore coi bambini ti chiamano Signora? Sì, vabbè, già capitava, ma chi ci faceva caso? Sta a vedere che adesso la generazione in scadenza siamo noi.
Eh, lo dico da un pezzo io: sto stagionando, come il gorgonzola; darò il meglio di me quando caccerò i vermi.


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