lunedì 28 settembre 2009

.Single Bells.

Mi sono decisa a fare concorrenza a questa donna:


Questa donna, per chi non lo sapesse, è Eliana Monti e possiede una delle più famose agenzie matrimoniali di tutta Italia.
Sono anni e anni ormai che penso di proporre fidanzamenti a tempo determinato, ed è giunto il momento di farlo.
Ebbene sì: non più matrimoni, non più appuntamenti da riconfermare, non più anzie. Uomini, donne, da oggi io vi offro la risoluzione finale ai vostri problemi di solitudine: perchè consumarvi di anzia e spendere cifre stratosferiche per fuggevoli e deludenti speed-date, quando da oggi avete la straordinaria possibilità di scegliere e testare il/la vostro/a fidanzato/a comodamente a casa vostra, senza impegno, per due settimane?
Due intere settimane, avete letto bene! Nel pacchetto sono compresi: scenate di gelosia (almeno una la settimana), cene a lume di candela (almeno una la settimana), sesso senza inibizioni (con aggiunta di gadget erotici, a scelta), festeggiamento in pompa magna del conosciversario (esempio: prima uscita sabato, conosciversario sabato successivo), sms del buongiorno e della buonanotte, telefonate repentine*, parole romantiche*, occhi dolci,* coccole a profusione* (*più volte al giorno), stare svegli a parlareparlareparlareparlare per tutta la notte (almeno una volta), atteggiamenti disinibiti in luoghi pubblici (se graditi), controllo senza scuorno alcuno del cellulare altrui, condom omaggio (N.B. 15 in totale, per la doppietta vi dovete arrangiare), spazzolino da denti di ruolo e passeggiate tassativamente mano nella mano.
Perchè aspettare? La felicità è solo a due settimane da voi! Alla scadenza del 15° giorno, potete scegliere, di comune accordo con il/la vostro/a partner, se rinnovare il vostro contratto per altri quindici, venti, trenta giorni, oppure... chissà! Sarete liberi di cambiare idea e rescindere IN QUALUNQUE MOMENTO senza impegno, senza paure, senza jacuvelle! Pensate alle infinite possibilità che potrete avere e agli innumerevoli tentativi che potrete fare!
E dopo il sesto mese consecutivo, in omaggio solo ai primi 109 di voi che aderiranno spontaneamente entro le prossime 48h (poi di quello/a che resta spaiato/a vediamo che farne), c'è lo speciale pacchetto "Ti presento i miei"! E alla prima coppia che si sposa, il matrimonio, LO OFFRIAMO NOI!
Cosa aspetti? Arruolati anche tu nel grande esercito di cuori solitari che fa riferimento a Single Bells come a un faro nella notte!
Ma vediamo un esempio pratico di come funzionano gli annunci nella nostra agenzia:

A.A.A. Fidanzato part-time cercasi, con possibilità di assunzione a tempo indeterminato:
Nome: Valentina
Età: 23
Istruzione: ma anche no
Di aspetto: tondeggiante
Colore occhi: indefinito
Denti: tutti presenti (e dritti)
Taglia reggiseno: non pervenuta
Carattere: isterico/irascibile tendente all'omofobia (intesa come paura degli uomini)
Su di me: i capelli
Dicono di me: che ho un cuore grande così e che ho il culo a forma di cuore
Vizi: mi faccio delle domande e mi dò delle risposte (non necessariamente in quest'ordine)
Virtù: scopo tutto il giorno (lavorando nel settore delle pulizie industriali...)
L'ultima frase che ti hanno detto: "Tu volevi limonare, ma hai sbagliato ragazzo!", Crookers (cit.)
Perchè hai scelto Single Bells: per trovarmi la chiavata fissa, l'ammore e qualcuno che porti a pisciare il cane quando io mi scoccio (pur'anche se ci ho il giardino di proprietà)
Qualcosa di particolare che vorresti dire a tutti gli iscritti: "...m'piacc'n tutt', nun m'ambort che ffa: m'bast' che è n'omm', no nu' quaquaraquà" (cit.)

Caro/a lettore/trice, lo vedi quanto è semplice? E allora non essere timido/a, non aspettare: la persona giusta potrebbe già essere fra i nostri contatti!
Single Bells, mai più senza!




Single Bells, Single Bells, Single all the way...
(da canticchiare sul noto motivetto)

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

E adesso, dopo tutte queste stronzate, ecco la canzone che ogni uomo dovrebbe avere l'occasione di dedicare almeno una volta nella vita ad una donna.


LA DONNA CHE AMO

La donna che amo
mi fa cantare

mi fa fare lo scemo
e mi fa pensare

Certo ha molti difetti
dice mia madre

E' tutta pelle e ossa
dice mio padre

Però la verità
che le trovo nel viso

è il mio pane
e il mio vino
è nel suo sorriso

tanto per dire...
E non le servirà
per sapere se è amata

di sfogliare ogni notte
una margherita.


La donna che amo
è una mela stregata
:
non puoi più farne a meno
se l'hai assaggiata

Per lei sono impazziti
tutti gli amici

e si mangian le mani
i miei nemici

Con lei posso parlare
senza pudore

e i miei giochi proibiti
li chiama amore

e non vergogna
La donna che amo
è la mia padrona

è mia madre, il mio cane e la mia puttana.

La donna che amo
mi lega al dito

come un ricciolo suo
quando è spettinato
.
In bocca sua
le cose che non capisco

diventano una bibbia
che porto in tasca.

Io pensavo di averla
e mi ha avuto lei

col mio cane, il mio letto e gli amici miei
povero Gino!
La donna che ami
ti lega al dito

però fino a che punto
l'avrà capito?

sabato 26 settembre 2009

.Azz.

Alla fine l'ho fatto. Ho pubblicato il primo capitolo. 'Ngulo.

martedì 22 settembre 2009

.Yesterday.

Sapere le cose è sempre un bene. Oggi mi sento leggera, liberata. Ieri sera avevo un desiderio e mille domande. Oggi no, oggi sono libera e posso sorridere. La verità nuda e cruda ci libera sempre. E fa bene. La verità fa male solo quando si è incapaci di accettarla. Affrontare le cose di petto, prendere una posizione, è sempre un bene. Fare qualcosa di folle è stato liberatorio. Essere trasparenti, con sé stessi e con gli altri, è sempre giusto.
Quando stavamo insieme, Mauro mi diceva spesso:
- Per me tu sei trasparente, chiara, sorprendentemente limpida, così tanto che spesso mi sembra di poterti guardare attraverso.
Lui me lo diceva sempre dolcemente, con un sorriso: la trovava una cosa bella. Io, invece, l'ho sempre vista come una cosa negativa: quando si è troppo trasparenti, quando le persone possono guardarti prima dentro e poi attraverso, rischi di non essere vista più, rischi che si veda oltre te e che si prendano in considerazione altre mete. Essere trasparenti è rischioso, ma è giusto. È una questione di onestà emotiva, non posso farci niente. Troppo impulsiva, troppo drastica, troppo forte nell'esprimere concetti. Tutto vero. Troppo fragile o incapace per reagire adeguatamente a tutto questo. Vero.
Spesso nella vita mi sono sentita dire che ho precipitato le cose. In realtà, sono le cose che spesso hanno precipitato me. Ma adesso sto bene, sono in pace. E non provo rabbia nè rancore nè dolore. Ho fatto la cosa giusta, ho chiuso il cerchio. E in questo devo dare ragione al mio caro amico Giuseppe: ciò che è giusto è più importante di ciò che è vero.
Non mi piace stare sospesa sul filo, senza rete, in balia di qualcuno che ogni tanto tira la corda per farmi sapere se c'è. Non sono una brava funambola, non sono nemmeno un'abile trapezista e il mio senso dell'equilibrio emotivo è sempre stato piuttosto precario. Chiudere i cerchi è una buona cosa, dopo ci si può anche fare l'hula-hoop per sdrammatizzare un po'.
I circoli viziosi, invece, non fanno davvero per me: dire di aver chiuso e continuare a girarci sopra, ricalcando, ripetendo che sìsì è proprio finito, adesso è proprio chiaro, è solo per essere sicuri, per evidenziare un po' di più. E via così all'infinito, si scorre senza concludere mai, sempre chiusi nella stessa linea, sempre a percorrere lo stesso binario, senza orizzonti, ricchi solo degli strascichi penosi che porta, sbavature fastidiose e taglienti in cui ci si riconosce e ci si specchia ancora e ancora, ritrovandosi ogni volta peggio.
Tra le poche cose vere che mia madre dice da sempre di me, c'è una frase che ripete da vent'anni:
- Valentina, sei uno spirito libero, è impossibile tenerti e gestirti: non ci siamo riusciti io e tuo padre, temo che non ci riuscirà nessuno...
Essere una pedina non fa proprio per me, anche se dicono sia meglio del non aver giocato affatto.
A volte bisogna forzare un po' la mano per uscirne, fare o dire quel qualcosa in più, consapevoli che si andrà incontro al disastro e che si perderà qualche opportunità. La libertà vale sempre la pena. Anche se, a volte, per ottenerla bisogna sacrificare un po' di dignità, di buon senso e di speranza.
Quando ero bambina mia nonna mi diceva sempre:
- Bimba mia, ovunque tu vada, porta sempre l'amore nel cuore e fa la cosa giusta.
Sono comandamenti che ho ben assorbito. Io amo a mio piacimento. Ma amo soprattutto la libertà. La mia, sì, e anche quella degli altri: niente zavorre nè zavorrare.
Fare la cosa giusta non è sempre facile, si sa, ma è sempre un bene. Anche se non sempre fare la cosa giusta porta cose buone, anche questo si sa. Credevo che ne avrei sofferto e invece no, ho sorriso subito. La sconfitta ha tutto un altro sapore quando si sa di aver guadagnato qualcosa di più alto. Nonostante si perda qualcosa o qualcuno di estremamente piacevole. Ma il piacere senza la verità è come un bell'uomo morto.
Ma va bene, va bene così cantava qualcuno...



domenica 20 settembre 2009

.La perla di saggezza 5.

Avere rigore non è come fare goal.


sabato 19 settembre 2009

.Basta che funzioni.

"Qualunque amore riusciate a dare e ad avere,
qualunque felicità riusciate a rubacchiare,
qualunque elargizione di grazia,
basta che funzioni!"

venerdì 18 settembre 2009

.No, mo mi viene in mente.

Quel grandissimo recchione di Tizio Ferro canta giustogiusto:

"Se ceeerco lo veeedo, l'amore va veloce e tu stai indieeetrooo..."

Ma che sia tipo una confessione di microdotatesimo et eiaculatio precox? Con, fra le altre cose, forte accusa di lentitudine nei confronti della lei di turno?
Oh, il sesso è un brutto affare di tempismi e controtempismi, si sa. Ma no, secondo me è proprio recchione, anche perchè poi dice subito:

"Se ceeerchi mi veeedi, il bene più segreto sfugge all'uomo che non guarda avanti mai..."

E allora tieni la fissa del culo, come tutti gli uommini! Ma forse non è così recchione allora... dipende poi dal culo...



...mah...

.Ecco.

Alla fine chi fa da sè fa per tre. Alla mostra ci sono andata sola con io! ^_^
Ci ho messo un attimo ad orientarmi, che il politecnico è un postaccio urendo, almeno dal di fuori, poi l'ho visto! Sono entrata e mi sono ritrovata due reception, una a destra e una a sinistra, dietro cui stavano due tizi un tantino emaciati. Brrr. Al primo che mi ha fissata ho fatto cenno "di qua o di là?". Di là.
- Salve, io vorrei vedere la mostra...
- Sì, è qui.
- Sì, ok, ma non ho il biglietto: dovrei farlo.
- Ma no, ingresso libero signorina...
Stelline negli occhi! Libero, free, gratis, omaggio, regalo, manolasciachepagoio: le mie parole preferite, gh!
- Signorina, non a sinistra! L'ingresso è a destra, stava entrando dal fondo.
Sgattaiolo rapidamente dall'altra parte cercando di farmi notare il meno possibile, agile e aggraziata come un koala di marmo.
Mi sono centellinata tutte le foto una per una, mi sono goduta ogni singola parola scritta, ogni singola immagine e ogni singola emozione, tutta mia. Io, che sono per il condividere, mi sono tenuta tutto per me, ciàpa. Che poi forse è quasi meglio, non so.
Chi andrà alla mostra nei prossimi giorni (entro domenica però, eh)* deve assolutamente fermarsi ad osservare, per interi minuti, ogni singola foto. Loro c'erano, loro erano lì, loro hanno visto quale e quanto può essere davvero il potenziale delle persone che si riuniscono pacificamente. C'era una frase stupenda a tutto campo sulla prima parete entrando, a sinistra, di un color rosa shocking che uau:

"Woodstock ha dimostrato che, quando le persone si uniscono, possono sperimentare forme di libertà che sono altrimenti irraggiungibili. (Elliot Tiber)"

Credo che si riassuma tutto qui e nella foto sottostante: Woodstock vista dall'alto, una foto in bianco e nero; migliaia di persone, puntini bianchi su sfondo scuro, sembrava una galassia. Mi ha lasciata senza fiato.
E poi ce n'erano molte altre, foto di persone e persone e persone e primi piani e sorrisi e bambini e gioia e speranza. E mi sono chiesta loro dove sono? Loro cosa fanno adesso? Loro che hanno visto ciò che noi potremmo fare ed essere.
E poi mi sono commossa quando, alla fine di un filmato proiettato su uno schermo grande come tutta casa mia, è apparso Hendrix senza preavviso, suonando l'inno americano a modo suo.
- Quello è Jimi! Jimmy, Jimmyno! - ho esclamando rannicchiata in un angolo della scalinata portandomi le mani al volto che neanche un fideista di fronte ad un'apparizione a Medjugorie.
Si sono voltati a guardarmi in tre, di scatto. Blasfemi.
E poi ho deciso di non tagliarmi più i capelli finchè non tornerà la pace nel mondo perchè ho scoperto che l'ha detto John Lennon! Da!
E poi ho imparato a memoria parte della preghiera dei popoli neri, che di questi tempi mi sento un po' negretta anch'io (sì, pure se sono bianca come una muzzarella), ma non come da piccola che volevo scurirmi a tipo Eritrea perchè "se Michael Jackson può diventare bianco allora io posso diventare nera!".

"Io sono qualcuno. Io. Sono. Qualcuno. Posso essere povero, ma io sono qualcuno. Posso prendere il sussidio di disoccupazione, ma io sono qualcuno..."

E poi... è stato un lungo, piacevolissimo pomeriggio, ma una sera troppo breve. Come dice il proverbio? Carpe diem. Trote gnam.
E poi stasera tardi, stancherrima, mentre mettevo la cera e toglievo la cera dal tavolone di acciaio della cucina, il cuoco mi butta lì, spocchioso:
- 'Mbè, ma che c'hai oggi che è tutto il giorno che sorridi?
- Niente, è che non penso.
Ha fatto una smorfia. Ho continuato a sorridere e incerare (e discerare). Mi sa che non ha capito.
Non pensare. Alzarsi presto, fare footing appresso al cane, rovesciare il caffè e non avere tempo di rifarselo. Sorridere e non pensare. Restare senza acqua calda di colpo sotto la doccia, mettersi i calzini spaiati, bruciare il phon, sorridere e non pensare. Fare tutto di corsa, pagare l'affitto e le bollette, sapere per certo che nemmeno questo mese si riusciranno a saldare quei conti in sospeso, sorridere e non pensare. Salire in macchina e scoprire di essere in riserva sparata, dimenticarsi di andare a prelevare, restare a piedi per l'ennesima volta e fare l'autostop fino al primo distributore, sorridere e non pensare. Andare al lavoro, ammazzarsi di fatica, avere un collega stronzo che ti fissa e fuma, sorridere e non pensare.
Perchè sorrido? Perchè ho colto l'attimo e ho smesso di pensare. E oggi l'attimo è tutto mio, è rimasto con me per tutto il giorno.



*che fra l'altro, mi pare che domenica proiettano pure il film vero e proprio...

martedì 15 settembre 2009

.Vustocc.

Sono disperata:
chi viene con me alla triennale di Milano
per vedere questa bellissima cosa
prima del 20 Settembre
che poi sbaraccano?




T_T
Fate qualcosa! Non posso perderlo!
E' tutta l'estate che spero di poterci andare!

.Nel mulino che vorrei.

Le pale non girano mai. A nessuno.

giovedì 10 settembre 2009

.Ahahauhuhahhhaohiomamma... TvT.

Ma davvero lo dice...?! Vinceeeenzo, Vinceeeenzooooo... Ahahahahahah!!! Ai uill bi cenzooo!!!