sabato 17 ottobre 2009

.New Zealand i'm coming.

Io piaccio alle mamme, è risaputo. A tutte le mamme dei miei ex, io sono piaciuta subito, adottata come nuora e figlia mancata nell'immediato. Non c'è singola quasi futura suocera che, prima o dopo, non abbia ceduto alla tentazione di mostrarmi, orgogliosa e coi lucciconi agli occhi, i gioielli di famiglia con quella tipica espressione sul viso alla "figliuola, se ti accatti a mio figlio, forse un giorno tutto questo sarà tuo". Ma anche più in generale, alle mamme degli altri, soprattutto a quelle dei miei amici maschi, io piaccio. Non ci si spiega ancora bene come sia possibile, ma è così.
Sarà quella consistenza tipo marshmallows che assumo in loro presenza, il sorridere spesso, l'essere inevitabilmente goffa e impacciata o l'usare il tono di voce più basso che possiedo? Sarà il fatto che di fronte alla mamma di qualcun altro tutte le parole difficili che conosco si infilano al posto giusto nelle frasi e fanno capolino al momento opportuno? Sarà che dò del lei a prescindere, chiedo permesso e mi lavo sempre le mani prima di mangiare?
Onestamente, non lo so. Sta di fatto che ho quest'ascendente inutile.
Ieri sera sono stata a cena a casa di Nicola, che è tornato i primi del mese dalla Grecia e il ventitre riparte per la Nuova Zelanda. Starà via un anno, forse di più. Doveva partire con la sua ragazza, ma si è ritrovato single al suo ritorno in Italia. Parte lo stesso perchè "il biglietto l'ho già fatto e poi, che cazzo, vado in Nuova Zelanda!". Come dargli torto?
Nicola ha un anno in meno di me, ci conosciamo dalle superiori, ma l'abissale differenza tra me e lui sta nel fatto che lui il diploma l'ha preso e in questi anni si è viaggiato il mondo: Cina, Russia, Siberia, Polonia, Bulgaria, Austria, Inghilterra, Francia, Grecia e adesso, prossima meta, Oceania.
Ci sentiamo spesso via internet, mi assicuro almeno che sia ancora vivo, ma non appena passa qualche giorno in Italia cerchiamo di vederci il più possibile. Nicola è forse l'unico bravo ragazzo rimasto sulla faccia della terra: è stato boyscout, viaggia prevalentemente (e preferibilmente) in autostop ed è carico di un entusiasmo che raramente si riesce a trovare nelle persone al giorno d'oggi.
La prima volta che mi ha rivolto la parola, a momenti lo incenerisco con lo sguardo: aspettavo il treno per tornare a casa seduta su una panchina della stazione di Gallarate e lui mi si è avvicinato dicendo qualche stronzata a voce alta. Poi, una volta sul treno, mi si è seduto di fronte senza chiedere e, tanto per farsi dare un secondo parere, mi ha praticamente cantato un intero LP degli 883. Cantato a voce alta, col vagone pieno. Solo perchè "io credo di avere una bella voce, potrei fare il cantante, tu cosa ne pensi?". Inutile sottolineare che non ho avuto il tempo di rispondergli... Ho pensato "questo o sta più fuori di me o mi piglia per il culo", ma poi con il tempo ho capito che era proprio così, colmo di una spontaneità irrefrenabile. E oggi sono felice di non averlo incenerito.
- Senti, ma riusciamo a vederci prima della megafesta che hai organizzato il 22, Nico?
- Sì, se vuoi puoi passare da me per cena e poi magari usciamo a bere qualcosa, se ti va...
- Ok, per me va bene!
- Potrebbe esserci in casa anche mia madre: per te sarebbe un problema?
- No, assolutamente.
- Ok, allora a domani.
Non sono arrivata puntualissima, ma ho portato con me una bottiglia di vino e sono stata perdonata. Non era la prima volta che incontravo Patrizia, ma era la prima volta che avrei dovuto passarci del tempo face to face e scambiarci più di qualche semplice parola di cortesia. E, anche se già le mie esperienze passate, nonchè una piccola confidenza fattami da Nicola all'indomani del mio primo incontro con sua madre in cui mi diceva che le ero piaciuta, di sicuro non mi aspettavo di sentirmi dire tanto schiettamente a metà cena:
- Valentina, ti devo dire una cosa: sei davvero una ragazza bellissima.
Ora, questo non è vero. Ma a prescindere da questa cosa, io ho un grave problema con i complimenti: mi imbarazzano e reagisco male. Sono riuscita miracolosamente a dire grazie, mi sono sistemata gli occhiali e ho preso un po' di pomodori, così, tanto per fare tinta unita con le mie guance. E, anche se quasi nessuno se ne è accorto, sono esplosa come un pop corn in un microonde. PUFF! Avrei voluto infilarmi sotto il tavolo e sparire tra le fughe delle piastrelle. Nicola mi ha guardata e ha sorriso. Io ho tenuto gli occhi incollati alla mia cotoletta. Poi ho bevuto un bicchiere di vino rosso e ho cercato di dimenticarmi dell'accaduto.
Il resto della cena e della sera è proseguito con tanto piacere da farci passare la voglia di uscire. E ora, lo so: di venerdì sera, da due scalmanati ventenni, ci si aspettano racconti di alcool e scorribande. Ma in realtà, vi devo deludere: abbiamo passato la sera a giocare a Scarabeo a casa con la mamma. E ci siamo pure divertiti. Sì, sono decisamente una felicissima sfigata.
In tarda serata, ci hanno raggiunti anche sua sorella Luna con una sua amica cilena, direttamente da Barcellona. Quindi abbiamo passato le ore successive in un miscuglio di chiacchiere italoispanicoinglesi corredate da una caldissima tisana alla camomilla e semi di finocchio.
Lo so, lo so: nessuno di sentirebbe esaltato da una serata del genere, ma io sono stata davvero bene, serena come non mi sentivo da mesi e a mio perfetto agio. E ho sentito di nuovo bussare alle mie orecchie la vecchia idea di lasciare tutto e partire.
- Sai, Vale, tu sei una delle pochissime persone con cui mi trovo bene a stare in famiglia...
- Oh, grazie... anche io sono stata molto bene.
- Allora che fai? Vieni?
- Eh, dove?
- In Nuova Zelanda. Facciamo così: io parto, dovrei venire assunto nell'arco del primo mese in una delle vigne di cui ti ho parlato, tu intanto ti fai il passaporto e sistemi tutto quello che hai da sistemare e tra sei mesi mi raggiungi.
Eh, sì, come no: ciao, ci vediamo tra sei mesi. Magari se sono di passaggio, una sera, dopo il lavoro, faccio un salto da te in Nuova Zelanda per un caffè. Ma torno a casa presto, che poi la mattina ho la sveglia all'alba...
- Nico, non è così semplice...
- Ok, ok, lo so. Ma tu pensaci su. Ci vediamo prima di giovedì, eh, ci vuole un'altra cena.
Buonanotte a te, buonanotte a me. Ci sentiamo nei prossimi giorni, ciaociao.
La Nuova Zelanda. Ma anche l'intero mondo. Che fare?




P.S.
Quella nella foto, non sono io.

4 commenti:

Tafano ha detto...

Vai, a rimanere si diventa come me.

.Shakti Shanti. ha detto...

Questo non fa che aumentare i miei dubbi, allora. :)

peppe ha detto...

non devi aspettare niente e nessuno, vai

.Shakti Shanti. ha detto...

:D ...io ho gli amici maschi migliori del mondo!